Dopo oltre tre settimane di scarsità di carburante, il Governo accusa gli acquisti dettati dal panico da parte dei consumatori, mentre le aziende che importano prodotti petroliferi raffinati criticano il sistema dei prezzi amministrato.
Secondo l’esecutivo nigeriano, "le carenze iniziali sono state causate da voci di aumenti dei prezzi", che hanno portato all'accumulo di scorte nei distributori e ad acquisti esagerati degli automobilisti in un momento nel quale il Paese ha riserve modeste.
Le carenze di carburante sono connesse al ritiro degli importatori privati dal mercato, che non è ritenuto abbastanza redditizio ai prezzi correnti.
Questo è un problema ricorrente in Nigeria. Secondo la US Energy Information Agency, la Nigeria ha consumato 266mila barili al giorno di prodotti petroliferi raffinati nel 2015, dei quali il 60 per cento è stato importato. Sebbene la capacità di raffinazione del Paese raggiunga i 445mila barili al giorno, le raffinerie sono utilizzate per il 15 per cento del loro potenziale
Il gruppo Aliko Dangote sta sviluppando una raffineria con una capacità produttiva di 650mila barili al giorno nei pressi di Lagos, che dovrebbe entrare in produzione entro la fine del 2019. L'NNPC (Compagnie petroliere nationale du Nigeria) nel frattempo, è in procinto di rinnovare le proprie strutture di raffinazione, in collaborazione con alcuni Gruppi esteri, tra i quali ENI per la raffineria localizzata a Port Harcourt.