Il settore dell'alluminio si appresta a vivere uno dei più grandi progressi della sua storia che lo renderà più sostenibile dal punto di vista ambientale: Apple, che utilizza il materiale per i propri prodotti, ha annunciato una collaborazione in Canada con la joint venture Elysis tra Alcoa, principale azienda statunitense, e Rio Tinto, colosso minerario multinazionale, per finanziare la tecnologia che consentirà di eliminare le emissioni di anidride carbonica nella produzione dell’alluminio.
"Siamo orgogliosi di far parte di questo nuovo progetto ambizioso e non vediamo l'ora di poter utilizzare l'alluminio prodotto senza emissioni dirette di gas serra nella produzione dei nostri prodotti", ha dichiarato l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook. L’alluminio è già un materiale riciclabile, ma al momento la sua produzione incide per l’1% sulle emissioni globali totali di anidride carbonica.
Il nuovo processo di fusione “carbon free” sarà disponibile in commercio entro il 2024: sarà basato su un “anodo inerte” che, al termine del procedimento, emanerà ossigeno anziché anidride carbonica. Grazie all’interessamento di Apple per un alluminio più green, per ridurre l’impatto ambientale dei materiali che utilizza, ora questa tecnologia sta andando avanti.
Se l’alluminio green di nuova generazione sarà fabbricato in Canada, grazie all’energia generata dalle centrali idroelettriche, le emissioni di gas serra e le emissioni dirette dal processo di fusione saranno eliminate. Al momento questa innovazione è stata testata in un progetto pilota dell’Alcoa a Pittsburgh e, grazie a questa joint venture che investirà 40 milioni di dollari, l’obiettivo è di diffonderla nella produzione industriale dell’alluminio.