Un nuovo giacimento petrolifero offshore a 3 mila metri di profondità è stato scoperto nel Mare del Nord da Equinor, il gigante dell’energia gestito dal governo norvegese.
La stima parla di 38-100 milioni di barili di petrolio. E sarà estratto a costi ridotti, visto che saranno utilizzate infrastrutture già esistenti. La nuova scoperta è infatti limitrofa ad altri giacimenti.
In termini di ricavi, Equinor (che ha sede a Stavanger) si colloca tra le maggiori compagnie petrolifere e del gas al mondo ed è tra le prime 30 più grandi società indipendentemente dal settore.
Il colosso ha oltre 20 mila dipendenti e con il 67% delle azioni, il governo norvegese - che nel 2018 ha modificato la sua controversa denominazione da Statoil a Equinor attirando le critiche di ‘green-washing’ - è il suo principale azionista.
Il settore petrolifero e del gas costituisce circa il 22% del Pil norvegese e il 67% dell’export del paese scandinavo.