“Non è un caso che la prima missione bilaterale del Governo in Nord Africa si tenga in Algeria, un partner affidabile e di assoluto rilievo strategico”. Con queste parole Giorgia Meloni si è riferita al ruolo giocato da Algeri sul fronte dell’approvvigionamento energetico dell’Italia che, secondo la premier, può diventare “la porta di accesso, l’hub energetico” per l’Europa intera.
Nel Palazzo del presidente Abdelmadjid Tebboune sono stati sottoscritte due nuove intese tra Eni e Sonatrach, la compagnia di Stato algerina, che puntano a potenziare ulteriormente il fabbisogno energetico sia attraverso la creazione di un nuovo gasdotto, funzionale anche al trasporto dell'idrogeno, che alla posa di un cavo elettrico sottomarino e all'aumento della capacità di produzione di gas liquefatto.
L'ad di Eni ha tuttavia lanciato un avvertimento: aumentare le forniture non è sufficiente altrettanto decisivo è eliminare i colli di bottiglia sulla rete. Il principale si trova a Sulmona, in Abruzzo. È quello che impedisce di dirottare verso Nord tutto il gas di cui già oggi possiamo disporre e di cui il sistema produttivo ha bisogno. È per questa ragione, per rispondere alla domanda di gas proveniente dalle aree maggiormente industrializzate, che si è deciso di localizzare nel centro-nord, a Piombino e Ravenna, due nuovi rigassificatori.