25 milioni di contribuenti italiani beneficeranno (in media) di uno sconto sulle tasse pari a 170 euro all’anno

A fronte di un costo a carico delle casse dello Stato di 4,3 miliardi di euro. Ecco come cambia il fisco

25 milioni di contribuenti beneficeranno di uno sconto sulle tasse

Con l’ultimo sì, giunto il 28 dicembre, al decreto attuativo della riforma dell’Irpef da parte del Consiglio dei ministri il Fisco inizia a voltare pagina. L’intervento sul fronte delle imposte sui redditi, come è noto, prevede la riduzione da 4 a 3 degli scaglioni Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce di reddito, prevedendo poi sino a 28 mila euro un prelievo ridotto dal 25 al 23 per cento. Sopra questa soglia le aliquote restano invece invariate: 35 per cento da 28 a 50 mila euro e 43 da 50.001 euro in su. In media circa 25 milioni di contribuenti italiani beneficerà di uno sconto sulle tasse pari a 170 euro all’anno a fronte di un costo a carico delle casse dello Stato di 4,3 miliardi di euro.

Non è uno sconto significativo ma il governo ha spiegato già da tempo che si tratta del primo modulo di un disegno che entro fine legislatura dovrebbe sfociare nell’introduzione di una flat tax estesa a tutti i contribuenti.

Sempreché le nuove norme relative al Patto di stabilità concordate la scorsa settimana a livello europeo lo consentano, visti i vincoli di bilancio. Al momento, ad esempio, già per il 2025 sono a rischio sia questo primo taglio delle tasse che quello del cuneo contributivo dal momento che la nuova legge di bilancio li finanzia solo per il 2024.

La riduzione del numero di scaglioni comporterà anche il riassetto delle aliquote delle addizionali regionali e comunali. Regioni, Province autonome e Comuni dovranno provvedere a ripristinare la coerenza tra addizionali e prelievo erariale e solo per i Comuni viene previsto che, in assenza delle necessarie delibere, le addizionali vedranno l’accorpamento dei primi due scaglioni con la soppressione della seconda aliquota, con una conseguente riduzione di gettito.

Con la riforma la detrazione per il lavoro dipendente per i redditi fino a 15.000 euro passa da 1.880 a 1.955 euro, portando per questi contribuenti la no tax area a quota 8.500 euro come per i pensionati. Per i soli contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro, è poi prevista la riduzione di 260 euro del complesso delle detrazioni di norma fissate al 19 per cento che di fatto azzera l’equivalente vantaggio fiscale prodotto dal taglio delle aliquote. 

In pratica, i contribuenti nella classe tra 28 e 50 mila euro beneficiano della riduzione di imposta massima e, non essendo interessati dalla riduzione delle detrazioni per oneri, risultano sostanzialmente tutti avvantaggiati.

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