Il via libera definitivo - a poche ore dall'esercizio provvisorio - arriva quando sono passate da poco le 16.30, con 313 sì e 70 no. Ma buona parte dell'opposizione ha deciso di non partecipare all'ultimo passaggio della legge di bilancio a Montecitorio: dal Pd a Leu (ieri la scelta era stata annunciata anche da +Europa).
"Rimarremo in quest'aula per il rispetto che portiamo al tempio della democrazia che è il Parlamento, ma non parteciperemo al voto, non vogliamo essere i vostri complici in questo disegno. Quando è un deputato della Repubblica che non può intervenire sulla manovra è il popolo che non può intervenire", ha detto il deputato Pd, Emanuele Fiano, protagonista di uno dei più accesi momenti di scontro alla Camera durante l'esame della manovra.
"Non abbiamo avuto la possibilità di discutere, il nostro gruppo non parteciperà al voto , resteremo in aula, ma il passaggio parlamentare della manovra ha costituito uno strappo gravissimo a livello costituzionale", ha spiegato il deputato di Leu, Stefano Fassina.
La tensione è rimasta altissima anche tra Forza Italia e Lega. Matteo Salvini ha attaccato: "Ridicole le opposizioni che contestano una manovra che rimette nelle tasche degli Italiani più di 20 miliardi di euro. Gli italiani non hanno nostalgia di Monti, Renzi e Fornero, avanti tutta!".