Piccola svista del presidente della Consob che nel testo scritto del discorso al mercato finanziario cita il mito della "caverna di Platone" chiamandolo "caverna di Socrate". Un errore poi corretto durante l'intervento.
Secondo il presidente della Consob, "i giudizi non di rado espressi da istituzioni sovranazionali, enti nazionali e centri privati, appaiono prossimi a pregiudizi, perché resi su basi parametriche finanziarie convenzionali che non tengono conto dei due pilastri che reggono la nostra economia e società: la forza competitiva delle nostre imprese sul mercato globale e il nostro buon livello di risparmio."
"Il potere di valutare il rischio di rimborso dei titoli di Stato italiani si è trasferito sul mercato senza un adeguato contrasto alla speculazione, che non di rado trova alimento nell'attitudine delle autorità a usarlo come vincolo esterno per indurre gli Stati membri a rispettare i parametri fiscali concordati a livello europeo", ha aggiunto Savona, definendo "i sospetti sulla possibilità di insolvenza del nostro debito pubblico oggettivamente infondati".
Piuttosto, secondo il presidente della Consob, "per la comunità europea e globale l'Italia non rappresenta un problema finanziario, ma una risorsa alla quale molti Paesi attingono per soddisfare le loro necessità".