Il Senato ha approvato la web tax. Il gettito atteso dalla nuova imposta al 6 per cento sulle transazioni digitali è pari a 114 milioni di euro annui a partire dal 2019, anno di entrata in vigore.
L'ultima versione, riformulata e approvata, dell'emendamento a prima firma Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria del Senato, prevede l'esclusione dall'imposta delle imprese agricole e dei "soggetti che hanno aderito al regime forfettario o al regime di vantaggio per i contribuenti di minore dimensione".
Entro il 30 aprile 2018 il ministero dell'Economia dovrà emanare un decreto ad hoc per individuare i servizi da sottoporre all'imposta.
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Presi per il PIL
Per le multinazionali digitali potrebbe sembrare una mazzata ma in realtà il regalo è doppio. Il livello dell’imposta è modesto, 6 per cento, e l’entrata in vigore è fissata per il 1° gennaio 2019. Quindi c’è abbastanza tempo per trovare eventuali contromisure. E, comunque, è molto probabile che prima di quella data l'UE introduca una normativa ad hoc in materia.