Gli strumenti di cui dispone oggi l’amministrazione fiscale “non sono in grado di determinare una significativa riduzione dei livelli di evasione”. Lo scrive la Corte dei Conti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato.
I magistrati contabili suggeriscono “una strategia basata sulle tecnologie informatiche e telematiche, sui pagamenti tracciati e sulla ritenuta d’acconto”.
I risultati finanziari derivanti dall’ordinaria attività di accertamento e controllo conseguiti dall’Agenzia delle entrate – evidenzia la Corte – “continuano a essere del tutto incoerenti con la dimensione dei fenomeni evasivi registrati in Italia”.
Presi per il PIL
Come ha chiarito la Corte dei Conti, se l’obiettivo è ridurre l’evasione fiscale la soluzione non è quella di aumentare il numero degli ispettori, come invece auspicato da più parti nel nostro paese probabilmente da chi non vuole in realtà aggredire il fenomeno.