Nuovo record del debito pubblico ad agosto. Il dato – evidenzia la Banca d’Italia - si è attestato a 2.734,4 miliardi, in crescita di 8,5 mld rispetto al mese precedente.
L’avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (10,7 mld) è stato più che compensato dall’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (18,9 mld) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,4 mld).
Il debito e il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche includono anche la quota del prefinanziamento relativa ai prestiti erogati dalla Commissione europea lo scorso 13 agosto nell’ambito del Dispositivo di ripresa e resilienza (15,9 mld).
Quanto ai sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 9 mld, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,5 mld; il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile.
Rispetto al mese precedente, la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è cresciuta leggermente (dal 23,4 al 23,5%) e la vita media residua è aumentata a 7,6 anni.
In riferimento alle entrate, ad agosto quelle contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 44,9 mld, in lieve aumento (0,6%) rispetto al corrispondente mese del 2020.
Nei primi otto mesi del 2021 le entrate tributarie sono state pari a 288,2 mld, in aumento dell’11,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Oltre al più favorevole quadro macroeconomico – avverte Bankitalia - tale incremento riflette l’effetto di alcuni fattori straordinari tra i quali gli slittamenti di alcune imposte di competenza del 2020.