Irpef, in 50 anni le aliquote sono salite per i redditi medio-bassi e diminuite per quelli alti

Sebbene l’adozione del criterio della progressività fiscale sia previsto dalla Costituzione italiana, il carico sui redditi elevati si è sensibilmente ridotto nel corso del tempo

In 50 anni le aliquote Irpef sono salite per i redditi medio-bassi

Quella dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è una storia senza dubbio travagliata. Partiamo dal principio, 48 anni fa. L’Irpef viene istituita con la riforma del sistema tributario per il 1974 e contiene all’epoca 32 aliquote (dal 10% al 72%) per gli scaglioni di reddito da 2 milioni di lire a 500 mln.

Negli anni a venire comincia un processo, ancora oggi in atto, che mira (di fatto) a ridurre la progressività fiscale. Dal 1983 gli scaglioni vengono ridotti da 32 a 9. Dal 1989 e per quasi tutti gli anni ‘90 gli scaglioni passano a 7.

La diminuzione degli scaglioni non si ferma. Dall’inizio degli anni 2000 e fino al 2021 le aliquote sono ridotte a 5: quella più bassa al 23% (fino a 15mila euro di reddito) e la più alta al 43% (oltre 75mila euro). A partire dal 2022 gli scaglioni diventano 4, pur mantenendo invariate le aliquote massima e minima.

In estrema sintesi, nel corso del tempo le aliquote sono sostanzialmente aumentate per i redditi medio-bassi e, al contrario, diminuite quelle sui redditi particolarmente alti.

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