Sono definiti ‘debt-for-nature’ o ‘climate swap’. Sottintendono accordi che consentono a un Paese di ristrutturare il proprio debito riacquistandolo e piazzandolo nuovamente sul mercato. A un tasso di interesse inferiore e con una scadenza più lunga. La caratteristica principale è che i proventi di questi titoli emessi per finanziare i debiti devono essere in parte destinati a progetti per la protezione della biodiversità e per il clima.
È il caso del Gabon, Paese dell’Africa centrale, che ha emesso dei ‘blue bond’. Dando vita al più grande scambio dept-for-nature del continente africano e secondo al mondo, dopo quello chiuso nei mesi scorsi dall’Ecuador che ha rinegoziato 1,6 miliardi di dollari di debito per sbloccare finanziamenti pari a 18 milioni di dollari l’anno per la protezione delle isole Galápagos.
Con questa mossa, finanziata dalla Bank of America, il Gabon ha tolto dal mercato, riacquistandoli, 436 milioni di dollari di titoli di Stato (bond) finalizzati alla raccolta di denaro a debito per “staccare” 500 milioni di blue bond, di cui 163 mln andranno a finanziare progetti di conservazione da qui ai prossimi 15 anni.