In corso colloqui tra Iran e Russia affinché Teheran possa iniziare ad utilizzare il circuito di pagamenti russo, il cosiddetto Mir, istituito nel 2017 da Mosca in reazione alle sanzioni economiche imposte nel 2014 in seguito all’intervento militare in Ucraina e all’annessione della Crimea.
Lo ha fatto sapere Qorban Eskandari, capo del dipartimento bancario del ministero delle Finanze iraniano affermando che il negoziato ha raggiunto una “fase avanzata” e la Repubblica islamica potrebbe entrare nel circuito Mir entro pochi mesi.
Secondo il funzionario, la collaborazione riguarderà le relazioni finanziare tra Mosca e Teheran, e l’accesso ai servizi bancari di Stati che già fanno parte del circuito di pagamenti, come ad esempio Cuba o Corea del Sud.
L’azienda Mir non emette direttamente le carte e gli strumenti di pagamento, ma gestisce solo il circuito di pagamento omonimo. Le carte di debito e di credito sono invece rilasciate dagli istituti bancari.
Inizialmente accettato solo da aziende russe, dal 2016 alcune aziende straniere – tra cui anche alcune statunitensi (McDonald’s fu la prima) – hanno cominciato ad accettare i pagamenti sul circuito Mir in Russia.
A seguito delle sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina del 2022 e al blocco delle carte emesse da istituti della Federazione e funzionanti sui circuiti Visa, MasterCard e American Express, il sistema Mir ha conosciuto un’ulteriore espansione tanto nel mercato interno che su quello estero.
Nel secondo trimestre del 2022, infatti, Vietnam, Turchia e Corea del Sud hanno ratificato la decisione di integrare il Mir nei sistemi di pagamento supportati a livello nazionale. Internamente, invece, sono aumentate le carte emesse in co-branding e operanti sui circuiti Mir ed il circuito cinese Union Pay.