San Marino deve fare i conti con 9 miliardi di liquidità bancaria persa in 12 anni, di cui 1 miliardo negli ultimi tre anni. E con un debito pubblico iscritto a bilancio per 360 milioni a cui si devono aggiungere, tra disavanzo strutturale dello Stato, crediti di imposta, salvataggi bancari, rientro del Sistema sanitario pubblico e dei fondi pensione, 1 miliardo di euro.
Per affrontare i problemi dettati dalla crisi pandemica il governo sammarinese doveva lanciare sui mercati internazionali il suo primo titolo di stato per un valore di 500 milioni di euro, ribattezzato “Titano Bond”. Sino ad oggi, il debito era stato finanziato dai cittadini della piccola Repubblica con emissioni di titoli pubblici collocati esclusivamente entro il confine dello Stato. Ma l’operazione di ‘salvataggio’ non è andata a buon fine.