Finirà nel 2024 il regime fiscale speciale per residenti stranieri “non abituali”, ovvero le agevolazioni fiscali che il Portogallo garantisce agli stranieri, pensionati o professionisti in ambiti professionali ritenuti di particolare importanza, che scelgono di stabilire la residenza nel Paese lusitano. Ad annunciarlo è stato il premier socialista António Costa.
La legge attualmente prevede un’imposta del 20 per cento per professionisti qualificati e nomadi digitali, e del 10 per cento per i pensionati. Questi ultimi fino al 2020 godevano di un’esenzione totale dal pagamento di imposte: un regime fiscale di cui avevano beneficiato oltre a molti cittadini stranieri anche gli emigranti portoghesi che ricevevano una pensione dall’estero. Naturalmente chi già gode di queste agevolazioni potrà continuare a farlo per tutta la durata prevista per legge (10 anni).
Questa capacità di attrazione di stranieri benestanti fin dal 2009, anno in cui la prima versione della misura era entrata in vigore, veniva considerata una delle cause dell’aumento incontrollato dei prezzi degli immobili nelle grandi città, che oggi provoca sempre più malcontento tra i lusitani, e il conseguente processo di gentrificazione (l’espulsione di fatto delle classi meno abbienti dalle aree centrali e più prestigiose dei centri urbani). Non a caso Costa ha annunciato anche un nuovo blocco dell’aumento degli affitti. Per l’anno in corso il limite era stato fissato al 2 per cento.