La Banca centrale di Pechino ha autorizzato Cassa depositi e prestiti a emettere titoli di debito denominati in renminbi. Quattro mesi esatti dopo la visita di Xi Jinping in Italia e l'adesione dell'Italia alla Via della Seta, si sblocca così un'operazione in discussione da tempo. Pechino, in tal modo, tenta di internazionalizzare la valuta domestica e renderla un'alternativa al dollaro.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, aveva anticipato l'emissione imminente, spiegando che la prima sarà di 150 milioni di euro e che i soldi raccolti serviranno a "finanziare le imprese italiane" attive in Cina.
L'Italia è così tra i primi paesi a esplorare il mercato del debito della seconda economia al mondo. Tecnicamente la Cassa depositi e prestiti non è classificata come pubblica amministrazione, quindi i titoli che emetterà non sono considerabili come debito pubblico. Resta comunque ferma la natura pubblica di Cdp, controllata dal ministero dell'Economia.