L’Argentina è ufficialmente in bancarotta. È il nono default sovrano della sua storia. Stavolta il grosso del debito argentino è detenuto dal Fondo monetario (44 miliardi di dollari) e da investitori come lo hedge fund statunitense BlackRock.
Il governo del presidente peronista Alberto Fernandez non ha onorato una tranche di pagamento degli interessi in scadenza per 500 milioni di dollari. Non molto rispetto al debito totale che arriva a 65 miliardi, ma è stato sufficiente per decretare ufficialmente il default.
Però il mancato pagamento non impedisce che proseguano le trattative tra le parti: il governo argentino e i suoi creditori possono ancora raggiungere un accordo, anche perché stavolta l’Fmi sembra aver optato per un atteggiamento “soft”.
“Nessun paese, neanche gli Stati Uniti, in questa fase riuscirebbe a onorare un servizio del debito che ha un rendimento reale del 7% come quello argentino”. È l’opnione dell’economista Jeffrey Sachs che avverte: “La crisi argentina potrebbe contagiare 30-40 paesi”.