La Camera degli Stati Uniti, controllata dai Repubblicani, ha approvato la riforma fiscale con 224 voti a favore e 201 contrari. Il provvedimento passa ora alla Casa Bianca, dove il Presidente Trump intende firmarlo prima di Natale, mantenendo così la sua principale promessa elettorale.
La riforma prevede il taglio della pressione del fisco sulle imprese, riducendo il prelievo dal 35 al 21 per cento, e la creazione di sette nuove categorie per le persone fisiche. Si tratta della più grande diminuzione delle imposte da quella introdotta da Ronald Reagan nel 1986.
Nonostante possa sembrare paradossale, da un certo punto di vista, l’aspetto più rilevante della nuova politica fiscale non è un elemento legato alle tasse. Oltre ai tagli, infatti, i Repubblicani hanno incluso nella riforma, da un lato, l’abrogazione dell'obbligo per tutti i cittadini di essere titolari di un'assicurazione sanitaria, così come era previsto dalla Obamacare e, dall'altro, autorizza per la prima volta le perforazioni alla ricerca di gas e petrolio in un’area dell'Arctic National Wildlife Refuge.