Si avvicinano le elezioni politiche in Polonia, programmate a ottobre, e il governo si gioca la carta “tasse”. Il pacchetto proposto dall'esecutivo prevede due misure principali: la riduzione dell'aliquota più bassa dell’imposta sul reddito dal 19 al 17% e, sopratutto, zero imposte per chi ha meno di 26 anni.
L’idea della riforma fiscale non ha esaltato i mercati finanziari, anche perché l’operazione costa circa 10 miliardi di euro. E, secondo la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), rischia di spostare verso l'alto in modo permanente il deficit di bilancio strutturale.
Tuttavia, in controtendenza rispetto a molti paesi europei, la Bers ha limato al rialzo le previsioni sul Pil per il 2019 in Polonia dal 3,6 al 4,1%. Il motivo è presto svelato. Se le economie fondate sull’export (come Germania e Italia) stanno subendo le pressioni delle tensioni commerciali a livello globale, l’economia polacca resta ancorata alla domanda interna.