Il Italia il 50% del consumo degli antibiotici avviene negli allevamenti di polli, tacchini e suini. È quanto emerge dai dati del Piano Nazionale di Contrasto dell'Antimicrobico-Resistenza presentati in uno studio del Policlinico Gemelli.
I ricercatori evidenziano che il fenomeno dell'antibiotico-resistenza può essere aggravato dalla trasmissione di batteri dall'animale all'uomo tramite contatto diretto o attraverso il consumo di alimenti.
"Sull'antibiotico-resistenza l'Italia ha una maglia non nera, ma nerissima", spiega Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e Medicina preventiva dell'Università Cattolica di Roma, commentando i dati relativi l'abuso di questa classe di farmaci negli allevamenti del nostro Paese.
Risultato: nonostante una legge internazionale e una nazionale che autorizzano l'uso degli antibiotici negli allevamenti solo in caso di necessità e con rigidi protocolli, in Italia "vengono somministrati anche agli animali sani a scopo preventivo", denuncia Ricciardi.