Sono 17 i decessi (anche quelli di mercoledì 27 erano anziani e con patologie pregresse) e 650 le persone positive al coronavirus nella settimana che ha sconvolto l’Italia. Aumentano i contagi, dunque, ma restano circoscritti.
Cresce il numero delle persone giudicate guarite (45). E dei 650 contagiati, meno della metà (304) sono in ospedale, 284 sono seguiti a casa, 62 non sono neanche monitorati.
Le regioni coinvolte sono 13: Lombardia (403 e 14 morti), Veneto (111 e 2 morti), Emilia Romagna (97 e 1 morto), Liguria (19) Sicilia (4), Lazio, Campania e Marche (3), Toscana e Piemonte (2), Alto Adige, Abruzzo e Puglia (1).
I ricercatori dell’ospedale Sacco di Milano hanno intanto isolato da quattro pazienti di Codogno il ceppo italiano del virus. È una fonte di dati preziosa per conoscere le caratteristiche molecolari del virus, indispensabili per mettere a punto farmaci mirati e vaccini.
Nel frattempo il governo ha cambiato strategia. Nei prossimi giorni i dati sulle persone colpite dal coronavirus in Italia si abbasseranno o resteranno stabili dopo giorni di crescita a ritmo sostenuto. Il ‘mutamento’ non sarà dovuto probabilmente a una diminuzione della circolazione del virus ma a un nuovo sistema di calcolo dei casi.
“In Italia - ha spiegato Giuseppe Ippolito, infettivologo dello Spallanzani - si sta lavorando affinché vengano comunicati solo i casi di nuovo coronavirus clinicamente rilevanti”, cioè quelli che hanno sintomi importanti. L’effetto sperato è quello di ridurre il panico.