Il bilancio delle vittime in Italia è aumentato notevolmente, raggiungendo il totale di 366 persone: i decessi si attestano al 4,96% su 7.375 casi confermati. Al secondo posto in termini di letalità, a livello mondiale, figura la Cina con il 3,83% (3.098 morti su 80.703 casi confermati), seguita al terzo posto dall’Iran (2,96%; 194 morti su 6.566 casi confermati). Il tasso di letalità più basso tra i Paesi più colpiti dal coronavirus è la Corea del Sud, dove ‘solo’ lo 0,68% (50 morti su 7.313 casi confermati) delle persone infette è deceduta. Secondo i calcoli dell’Organizzazione mondiale della sanità, il tasso di letalità globale per il coronavirus è circa il 3,4%.
Sebbene questa variazione tra i paesi possa sembrare preoccupante, il tasso dipende fortemente da quante persone sono testate per il virus. Test diffusi potrebbero significare un tasso di decessi inferiore perché la maggior parte dei casi di coronavirus – circa l’80% – è considerata lieve. Ma i casi testati e riportati per primi sono spesso quelli con i sintomi più gravi, dal momento che queste persone vanno in ospedale. Per questo motivo il dato degli Stati Uniti non è in questo articolo considerato.
Si precisa, inoltre, che il tasso di letalità di una malattia è diverso dal suo tasso di mortalità. Quest’ultimo è il numero di decessi rispetto al numero di persone in una popolazione a rischio. Il tasso di letalità riflette la probabilità che una determinata persona muoia se infetta.