In Italia i contagi raggiungono i 25 mila al giorno con un rapporto tra tamponi (quasi 200 mila) e positivi che sale al 12,5%. La Francia chiude per un mese e la Germania non è da meno. E se le borse crollano (Milano ha perso il 4%) e in Europa non si parla altro che di lockdown, anche in Italia questa prospettiva prende corpo.
Il modello è la Francia e quanto ha annunciato Macron potrebbe essere copiato da noi con due settimane di ritardo. Il problema non sono soltanto i numeri, ma la capacità di reggere del sistema: se si riuscisse ad alleggerire il carico negli ospedali, con i tamponi dai medici di base, magari si potrebbe evitare di richiudere tutto. Se invece la soglia dei contagi salisse troppo, allora si dovrebbe passare al livello 4: chiusi bar, ristoranti, negozi, i confini tra le regioni. Aperti solo fabbriche, uffici e scuole elementari.
L’ipotesi di un ‘lockdown light’ tra due settimane non viene dunque esclusa. Ma il premier frena: “Aspettiamo gli effetti delle misure del Dpcm nei prossimi 15 giorni, poi vedremo”, dice Conte smentendo un lockdown la prossima settimana.