Nel periodo di osservazione dell'epidemia di Covid-19 (febbraio-novembre 2020) si stimano complessivamente circa 84 mila morti in più rispetto alla media del 2015-2019. Lo rileva il report di Istat e Istituto Superiore di Sanità relativo all'impatto dell'epidemia covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente. I decessi di persone positive al Covid registrati dalla Sorveglianza integrata riferiti allo stesso periodo sono 57.647 (il 69% dell'eccesso totale).
L’Istat sottolinea che il rapporto tra i decessi segnalati alla Sorveglianza Integrata e l’eccesso di mortalità del periodo febbraio-novembre 2020 non può dare conto del contributo effettivo del Covid. Questa misura, infatti, risente di problemi metodologici collegati al consolidamento delle basi dati (sia della Sorveglianza integrata sia di Istat) e della difficoltà nell’identificare i decessi causati da Covid quando questi avvengono in pazienti con numerose patologie concomitanti.
Da fine febbraio a novembre i decessi Covid rappresentano il 9,5% del totale dei decessi del periodo, durante la prima ondata epidemica (febbraio-maggio) questa quota è stata del 13%, mentre nella seconda ondata il contributo complessivo dei decessi Covid è passato al 16% a livello nazionale (con un considerevole aumento nel mese novembre).
Per l’Istat, se si considerano i contributi per fasce di età dei decessi Covid alla mortalità generale si può notare come, a livello nazionale, la mortalità Covid abbia contribuito al 4% della mortalità generale nella classe di età 0-49 anni, all’8% nella classe 50-64, all’11% nella classe 65-79 e all’8% negli individui di ottanta anni o più.