“È una vita che io vengo violentato per la mia altezza, bassezza. Mi dicono tappo o nano... E ho sofferto su questo e continuo a soffrire, non mi è passata ma ho le spalle larghe”. Ospite di Lucia Annunziata su Rai3, Renato Brunetta, si lascia andare ad alcune considerazioni in merito al suo addio a Forza Italia. Dice di essere rimasto amareggiato in particolare dagli attacchi personali subiti dagli ex compagni di partito, a cominciare dalle ironie sulla sua statura.
A quali invettive si riferisce (chiede Annunziata)? “Una - replica Brunetta - è quella da parte di Berlusconi ‘che riposino in pace’ rivolta a me e Gelmini. Io gli ho augurato lunga vita e glielo auguro sinceramente perché gli voglio bene. E poi c’è un’altra... quella sulla mia statura”.
Brunetta parla della sua profonda sofferenza causata dalle discriminazioni subite per la sua altezza. Il ministro della Pubblica amministrazione ha spiegato di essersi sentito “violentato” dagli attacchi e dalle invettive personali fatte da Silvio Berlusconi e da altri membri del partito dopo l’addio a Forza Italia sulla sua statura.
“Ventotto anni in Forza Italia sono tanti”, ha precisato. Ma con Berlusconi “si è rotto qualcosa, come gli amori, quando si rompe qualcosa non si ricuce più. Io voglio bene a Berlusconi e continuerò a volergliene, ma subire invettive personali, anche feroci, da lui e il suo ambiente mi ha fatto male. E poi è una vita che vengo violentato per la mia altezza, ho sofferto e continuo a soffrire. Ma, non tanto per Brunetta, ma per i bambini, che non hanno avuto la fortuna di essere alti, belli e che stanno soffrendo e che possono avere in me un esempio, e che dicono ‘Guardate Brunetta, tappo come è, nano come è, fa il ministro’. Ecco, sdogano questo termine su di me”.
Non deve essere certo stata una vita facile, nonostante i successi professionali, quella di Brunetta. E come è normale che sia quando si viene ‘bullizzati’, la sua comunicazione verbale e non verbale, soprattutto in passato e un po’ meno negli anni recenti, è apparsa spesso intrisa di risentimento verso gli altri. Ma tutto ciò non toglie che le ricette economiche portate avanti dall’economista prestato (da lungo tempo) alla politica non passeranno certamente alla storia.