Un nuovo seme è germogliato. L’unione di fatto tra agricoltura e tecnologia è e sarà sempre più stretta. Il settore dell’Ag-Tech è in pieno boom. Il contadino moderno avrà in mano uno smartphone, regolerà sensori e utilizzerà droni per un nuovo modo di monitorare la terra e le coltivazioni.
A livello mondiale, il numero dei fondi di investimento in questo settore sono passati da 38 nel 2005 a 450 nel 2017. Un'esplosione. "E gli importi investiti nel Ag-Tech sono aumentati da 185 milioni nel 2008 a 10 miliardi nel 2017", ricorda Paolin Pascot, co-fondatore di Agriconomie un sito di e-commerce di semi, fertilizzanti e attrezzature agricole, e Presidente di La Ferme Digitale, un'associazione che mira a "promuovere l'innovazione e la tecnologia digitale per un'agricoltura migliore, più sostenibile e più rispettosa dei cittadini".
L'imponente crescita del settore è confermata da un rapporto annuale della piattaforma di investimento agro-alimentare AgFunder: le start-up Ag-Tech a livello globale hanno ricevuto investimenti record pari a 10,1 miliardi di dollari nel 2017, in crescita del 29% rispetto all'anno precedente. E i risultati sono concreti come nel caso di Airinov, un drone equipaggiato con un sensore multi-spettrale che misura la crescita del raccolto e rileva l'aspetto delle malattie. E fa risparmiare tempo. La rivoluzione agricola è cominciata.