Il 2022 ha segnato un anno record per i patrimoni gestiti da grandi fondi finanziari. I primi dieci fondi del pianeta hanno registrato attivi per 44 mila miliardi di dollari e due soli di essi – BlackRock e Vanguard – ne gestiscono quasi la metà. In pratica, due soli fondi gestiscono un valore pari ad un quinto dell’intero Pil mondiale.
Ma non finisce qui: gli stessi 10 fondi detengono ormai circa il 30% – secondo alcuni studi il 40% – delle prime 500 società mondiali. Una concentrazione di potere, e di capacità di incidere sul panorama politico e sociale, oltre che economico, mai conosciuta nella storia contemporanea.
Per fare un confronto, i due più grandi fondi sovrani del mondo, “di proprietà” degli Stati, il Fondo petrolifero norvegese e il Fondo cinese, superano di poco i 2.000 miliardi di dollari.
Neppure le politiche pubbliche di investimento dei grandi paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, possono competere con una simile liquidità disponibile.
Basterebbe peraltro considerare la portata del bilancio dell’Unione Europea o programmi come Next Generation Eu e lo statunitense Inflation Reduction Act per comprendere la siderale distanza dalla potenza di fuoco dei grandi fondi.