
La sospensione degli aiuti militari da parte di Washington è stato uno shock per la popolazione e per le autorità di Kiev, che adesso temono di avere appena sei mesi di autonomia al fronte.
Così Volodymyr Zelensky, ritrovatosi spalle al muro, ha accettato di fatto tutte le condizioni poste dalla Casa Bianca per non perdere definitivamente il suo principale sponsor.
“Sono pronto a lavorare sotto la forte leadership del presidente Trump per ottenere una pace duratura”, ha annunciato il leader ucraino, inviando altri due messaggi: l’intesa sulle terre rare è a un passo e Kiev è disposta ad una “tregua immediata in cielo e in mare” con i russi, come primo passo per negoziati di più ampio respiro.
Forse non è una resa, ma di certo è una buona notizia per il Cremlino, che dalla sua posizione di forza ha valutato come “positiva” la disponibilità ucraina al dialogo.