“Dobbiamo concentrarci sul contenimento e allo stesso tempo fare ogni cosa possibile per prepararci a una potenziale pandemia”. Lo ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, che ha elogiato le misure prese dalla Cina, nei confronti della quale “il mondo è debitore”, e da Italia e Corea del Sud, che “vanno nella giusta direzione”.
Al momento “possiamo parlare solo di epidemia perché non c’è ancora una diffusione del coronavirus su larga scala a livello mondiale”, ha precisato Ghebreyesus.
“Il Covid-19 ha toccato in Cina il picco tra il 23 gennaio e il 2 febbraio e ha cominciato poi a calare in maniera consistente - ha evidenziato il numero 1 dell'Oms -. I ricercatori non hanno riscontrato cambiamenti significativi nel Dna del virus”.
Quel che allarma è tuttavia la diffusione del contagio, che ha trovato seri focolai negli ultimi giorni. “Siamo preoccupati per l’improvviso aumento dei casi in Italia, Iran e Corea del Sud - ha aggiunto Ghebreyesus nel briefing quotidiano -. Al momento fuori dalla Cina ci sono 2.074 casi in 28 Paesi e 23 morti”.
In Cina, invece, sono 80 mila casi e i morti hanno superato 2700. Il tasso di letalità stimato dall’Oms è del 2-4% a Wuhan e dello 0,7% fuori Wuhan.
Intanto nel nostro paese le vittime sono salite a 11 (tutte persone anziane con patologie pregresse).