A caccia del vaccino anti-Covid si sono lanciati tutti. Statunitensi, cinesi, inglesi, tedeschi, canadesi. Ci sono anche gli italiani, anche se con investimenti che non reggono il confronto con quelli miliardari delle grandi multinazionali del farmaco o del governo Usa.
Big pharma del resto ha fiutato da subito l’affare, perché arrivare primi significa mettere le mani su un bottino che può valere fino a 50 miliardi di euro, come valutano gli analisti finanziari.
Ecco perché Italia, Germania, Francia e Olanda provano a far uscire l’Europa dall’angolo nel match sui vaccini, che Stati Uniti e Cina, insieme a Big Pharma, stanno provando a vincere giocando d’anticipo. Per questo il nostro ministro della Salute, Roberto Speranza, insieme ai suoi omologhi dell’inedito “Core group” hanno preso carta e penna per dire alla Commissione Ue e alla sua presidente, Ursula von der Leyen, che è ora di allearsi per stringere accordi con le case farmaceutiche e far sì che ogni Stato membro possa ricevere le dosi di vaccino che servono.
Anche perché lasciare il campo libero a Usa e Cina, potrebbe comportare uno svantaggio economico, soprattutto se nuove ondate epidemiche costringessero a fermare le attività con una popolazione non immunizzata.