Il coronavirus ha cambiato marcia. La mutazione D614G che nel corso dei mesi si è diffusa dall’Europa in tutto il mondo è infatti fino a 13 volte più contagiosa rispetto al coronavirus originale, quello di Wuhan.
La prova è stata fatta in laboratorio – con tutti i limiti degli esperimenti in vitro, che sono diversi dalle condizioni del mondo reale – all’università del Texas a Galveston.
La versione mutata e la versione originaria sono state messe a contatto con cellule umane delle vie respiratorie. Poi è stato fatto il confronto del tasso di infezione nelle due piastre. In particolari condizioni di laboratorio, l’infettività è risultata maggiore fino a 13,9 volte. D614G inoltre si è rivelato stabile anche a temperature più alte, spiegando come mai l’estate non lo abbia fermato in varie regioni del mondo.
Un’altra mutazione, chiamata 20A.EU1, è stata notata dall’università di Basilea. Sembra essere “il virus delle vacanze”: osservata in Spagna all’inizio dell’estate, questa variante si è diffusa da lì in tutta Europa, fino a essere riscontrata nel 40-70% dei campioni in Svizzera, Irlanda e Regno Unito.