Nel libro ‘Una terra promessa’ appena pubblicato in tutto il mondo (in Italia da Garzanti), Obama ci va pesante e arriva a sfiorare il bodyshaming nei confronti di alcuni capi di Stato e di governo.
Nicolas Sarkozy
“Con i suoi tratti scuri, vagamente mediterranei (era mezzo ungherese e per un quarto ebreo greco) e la sua bassa statura (un metro e 66 ma portava rialzi nascosti nelle scarpe per sembrare più alto) sembrava uscito da un quadro di Toulouse-Lautrec”. E ancora: “Le mani in perenne movimento, il petto gonfio come un gallo nano”. Se le fattezze sgraziate di Sarkozy non convincono Obama, anche le qualità intellettuali dell’ex presidente francese lo lasciano perplesso: “Sarkozy teneva l’interprete personale sempre accanto (a differenza di Merkel, parlava un inglese limitato)”.
Angela Merkel
“A differenza di Merkel, quando si trattava di governare Sarkozy faceva una gran confusione, guidato spesso dai titoli dei giornali o dalla convenienza politica”. Per la cancelliera, invece, l’ammirazione di Obama è evidente.
Vladimir Putin
“Mi ricordava uno di quei politici di Chicago: un tipo da strada. Un boss locale, solo con le testate nucleari e il diritto di veto all’Onu”.
Recep Tayyip Erdogan
“Sapevo che il suo attaccamento alla democrazia sarebbe durato solo finché utile al suo potere”.