
Prendiamo subito il toro per le corna, senza girarci attorno. L’efficacia del vaccino non descrive il suo grado di copertura (ovvero quante persone il vaccino immunizzi). In realtà indica quanto il vaccino fa diminuire il rischio di ammalarsi della malattia in una determinata popolazione in un determinato periodo di tempo, come ha ben chiarito Andrea Casadio in un articolo pubblicato da 'Domani'.
Tradotto, su 10 persone alle quali viene inoculato il vaccino non è assolutamente vero che da 3 a 5 persone non sono immuni. Vuole invece significare che quelle 10 persone hanno una probabilità di non ammalarsi di Covid-19, rispetto a persone non vaccinate, pari al 50-70%.
Per dare un termine di paragone, tutti i vaccini influenzali in commercio hanno una efficacia di circa il 50%. Ed è evidentemente falso che su 100 vaccinati contro l’influenza 50 sono protetti e 50 no.
C’è poi un dato paradossale. Nel Regno Unito sono stati somministrati oltre 11 milioni di dosi di Astrazeneca, e tra i vaccinati sono stati rilevati 45 casi di trombosi. Sono stati somministrati anche 11 milioni di dosi del vaccino di Pfizer, e tra i vaccinati sono stati rilevati più casi di trombosi.
I conti non tornano.