Il Covid ha messo tutta l’umanità di fronte alla stessa identica sfida. Ma la risposta alla malattia, la somministrazione del vaccino, non è stata altrettanto equanime. Secondo i dati della Banca Mondiale, l’inoculazione è ancora in gran parte un privilegio dei Paesi ad alto reddito, che ospitano il 16% della popolazione mondiale ma hanno somministrato il 47% delle dosi di vaccino. I Paesi a basso reddito rappresentano solo lo 0,2% delle fiale somministrate.
Più di un miliardo di dosi sono state somministrate in tutto il mondo, ma più della metà è stata somministrata in soli tre paesi. In particolare il 58% delle dosi di vaccino è stato somministrato in tre paesi: Stati Uniti ( 225,6 milioni di dosi); Cina (216,1 mln) e India (138,4 mln).
Tuttavia, in proporzione alla popolazione vaccinata, Israele è in testa, con quasi sei israeliani su dieci completamente vaccinati. Seguono gli Emirati Arabi Uniti, dove oltre il 51% dei cittadini ha ricevuto almeno un’iniezione. E poi Regno Unito (49%), Stati Uniti (42%), Cile (41%), Bahrein (38%) e Uruguay (32%). Non va invece tanto bene l’Ue, dove 128 milioni di dosi sono state somministrate al 21% della popolazione.
Ci sono infine 12 Paesi che devono ancora iniziare la vaccinazione: sette in Africa (Tanzania, Madagascar, Burkina Faso, Ciad, Burundi, Repubblica centrafricana ed Eritrea); tre in Oceania (Vanuatu, Samoa e Kiribati); uno in Asia (Corea del Nord); e un altro nei Caraibi (Haiti).