Nel settore vitivinicolo la Cina sta crescendo a livello internazionale: attualmente è il sesto produttore di vino al mondo e nel 2016 ha imbottigliato 11,4 milioni di ettolitri, appena dietro i 13 milioni dell’Australia. Il mercato cinese è quinto al mondo in termini di consumi.
La collaborazione tra viticoltori francesi e cinesi ha dato buoni frutti: non esistono tecnologie segrete nella realizzazione del vino, ciò che fa la differenza è l’esperienza nel combinare agricoltura, scienza e arte. Le joint venture franco-cinesi sono riuscite a dare una buona reputazione ai vini prodotti in Cina per competere sulla scena internazionale.
A differenza di altri settori, come quello delle automobili, per produrre un buon vino non servono tecnologie proprietarie ma sono necessari soprattutto tempo, tecnica e metodo per sperimentare, sia in vigna che in cantina.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i vignaioli occidentali che sono sbarcati in Cina per produrre vino anche lì non l’hanno fatto per i bassi costi: il vino cinese non è low cost e in alcune regioni sono necessarie accortezze particolari per proteggere le viti dagli inverni freddi. Ma è un mercato di massa e in espansione, dunque molto appetibile per una produzione su larga scala.
Le esportazioni di vino prodotto in Cina sono ancora piuttosto basse, ma un numero crescente di supermercati ed enoteche in Europa e negli Stati Uniti si stanno rifornendo dei migliori vini cinesi: è improbabile che i produttori vitivinicoli cinesi possano minacciare i loro colleghi francesi, ma oggi sono entrati sulla mappa globale del vino.
2017 World Vitiviniculture Situation