Steve Jobs, il profilo agghiacciante di un uomo che ha cambiato il mondo

In un libro di memorie, “Small Fry”, la figlia del co-fondatore di Apple, Lisa Brennan-Jobs, delinea un quadro sconcertante del padre che per anni non ha voluto riconoscerla. Salvo, poi, perdonarlo

Steve Jobs, il profilo agghiacciante di un uomo che ha cambiato il mondo
Lisa Brennon-Jobs

Agli occhi dei più appare come un trattamento crudele di un padre verso la figlia. Ma per Lisa Brennan-Jobs, figlia del co-fondatore di Apple, Steve Jobs, è stato in realtà un modo per temprarla e rafforzare il suo carattere. Ecco perché oggi lo perdona.

In questa ottica Steve Jobs non fu malvagio quando disse a Lisa che aveva deciso di chiamare un computer Apple con il suo nome ma non in suo onore (era solo un acronimo di termini tecnico-scientifici). Così come quando Jobs si rifiutò di installare il riscaldamento nella sua camera da letto, non era insensibile, dice oggi Lisa, stava instillando in lei un "sistema di valori". Oppure quando un Jobs morente le disse che odorava "come un gabinetto", non era odioso, sostiene, stava semplicemente mostrando la sua "sincerità".

Sono pensieri e memorie dolorose con dettagli devastanti scritti in un libro: "Small Fry", in uscita negli Usa il 4 settembre. Steve Jobs ha rifiutato sua figlia per anni e le ha detto che non avrebbe mai avuto nulla da lui, ma quella stessa figlia ha ora deciso di assolverlo.

Sullo sfondo delle crude rappresentazioni di vita con e senza Jobs tratteggiate da Lisa c’è la Silicon Valley degli anni '80, in cui artisti e hippy si mescolavano con i tecnologi, e una cascata di trilioni di dollari stava per piovere sulla California.

Episodi duri, a tratti durissimi, quelli raccontati da Lisa. Soltanto dopo esser stato costretto da un tribunale Usa a sottoporsi al test del Dna, Steve accettò di sborsare un assegno mensile da 736 dollari oltre ad un’assicurazione medica. 

Nel frattempo il valore di Apple cresce, mentre Lisa e sua madre Chrisann si arrangiano. Dopo il college, lascia gli Stati Uniti per lavorare nella finanza a Londra e in Italia. Passa, poi, al design. Oggi, a 40 anni, scrive come freelance per alcune riviste letterarie.

Nulla di tutto ciò, probabilmente, era immaginabile per Lisa Brennan-Jobs quando nacque il 17 maggio 1978 in una fattoria comunale in Oregon. I suoi genitori, che si erano conosciuti al liceo a Cupertino, in California, erano entrambi 23enni. Steve arrivò pochi giorni dopo la sua nascita, ma si consumò subito una brutale frattura: rifiutò di riconoscerla.

Una storia difficile, raccontata in prima persona da una persona che ha saputo perdonare e, forse, elaborare il lutto. E che, tuttavia, sembra ora pretendere dai suoi lettori la stessa capacità di autoanalisi e accettazione del dolore. Che probabilmente, invece, continueranno a riconoscere in Steve Jobs un grandissimo innovatore, ma anche un piccolo uomo e un pessimo padre.

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