È probabile che ordigni esplosivi a bordo causarono il disastro aereo di Smolensk del 2010 nel quale morì il presidente della Polonia, Lech Kaczynski.
È quanto sostiene una speciale commissione investigativa polacca che ha effettuato nuove indagini sull’incidente nella Russia occidentale che causò la morte di altre 95 persone, oltre al fratello gemello dell’attuale leader del partito al governo, Jaroslaw Kaczynski.
La delegazione ufficiale era in viaggio verso Smolensk per una cerimonia in memoria del massacro, nel 1940, di migliaia di polacchi da parte della polizia segreta sovietica a Katyn.
Libertà e Giustizia, l’attuale partito al governo, valuta il disastro non accidentale, smentendo le indagini iniziali - condotte sotto il precedente governo liberale di Donald Tusk, diretto rivale di Jaroslaw Kaczynski - che avevano incolpato il maltempo, oltre ad alcuni errori dei piloti polacchi e dei controllori del traffico aereo russi.
La Russia, che si rifiuta di consegnare il relitto dell’aereo fino alla conclusione delle proprie indagini, respinge ogni attribuzione di responsabilità.