Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi spesso parla delle conseguenze della rivoluzione contro Hosni Mubarak del 2011 e della rapida crescita della popolazione come ‘giustificazione’ per gli attuali problemi economici. C’è stata poi la pandemia da Covid-19, seguita dalla guerra in Ucraina.
Il conflitto ha dato un duro colpo al settore del turismo egiziano, perché russi prima e ucraini poi visitavano l’Egitto in massa. Ma soprattutto l’Egitto (che conta oltre 102 milioni di abitanti; fonte: My Data Jungle) è il secondo più grande importatore mondiale di grano, e Russia e Ucraina erano i suoi principali fornitori.
L’inflazione e l'aumento dei prezzi dei cereali sui mercati globali hanno così innescato una crisi alimentare. La situazione è così complessa che il governo ha invitato la popolazione a mangiare le zampe di gallina. Che normalmente vengono destinate a cani e gatti.
Il rischio, ora, è quello di una nuova instabilità politica e della sicurezza. Le difficoltà economiche del recente passato hanno portato a rivolte, contribuendo alla caduta di Mubarak prima e di Mohammed Morsi poi.