Lo spread fra Btp e Bund, sebbene sia sceso rispetto al picco di novembre, resta più alto rispetto ad aprile del 2018 e le banche italiane sono vulnerabili a evoluzioni avverse del mercato dei titoli pubblici, anche se l'impatto sul patrimonio delle variazioni dei corsi è inferiore rispetto al passato. È quanto sostiene la Banca d'Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria.
Prosegue a ritmi sostenuti lo smobilizzo dei crediti deteriorati delle banche e nella seconda metà del 2018 ne sono stati ceduti 35 miliardi, portando il totale dell'anno a 55 miliardi. A fine anno i deteriorati netti erano 90 miliardi e il rapporto con il totale dei prestiti era sceso al 4,3% al netto delle rettifiche. Il rapporto stima che diminuirebbe al 3,9 per cento entro la fine del 2019 e al 3,1 nel 2021.
Tuttavia – osserva la Banca d’Italia - i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalla congiuntura economica internazionale sono in aumento e le previsioni sulla crescita del Pil sono state riviste al ribasso anche in Italia: “L'alto livello del debito pubblico rende l'economia del nostro paese esposta alle tensioni sui mercati finanziari e riduce la capacità della politica di bilancio di sostenere l'attività produttiva di fronte a fasi di rallentamento" si legge nel Rapporto.