Il Dipartimento federale delle finanze ha attivato la misura di protezione dell’infrastruttura delle borse svizzere. La decisione è dovuta al mancato rinnovo, a oggi, dell’equivalenza delle borse da parte della Commissione europea.
Berna ha così inserito l'Unione europea nell'elenco delle giurisdizioni che pongono restrizioni al commercio di azioni di società con sede nel paese elvetico. Dal primo di luglio agli operatori dell'Ue è quindi vietato negoziare azioni sul mercato azionario elvetico. Oggi circa un terzo delle azioni svizzere sono negoziate all'estero, la maggior parte delle quali nello spazio europeo. Ciò non sarà più consentito in futuro.
Nel presentare queste misure lo scorso novembre, il governo aveva sottolineato che non si tratta di una misura di ritorsione. Il peso della Svizzera è infatti limitato: le azioni elvetiche costituiscono appena il 3% del volume degli scambi nell'Ue, e il 2,5% è appannaggio della sola Gran Bretagna.