Ubs prepara una drastica cura dimagrante per Credit Suisse. A partire da luglio darà infatti il via a tagli draconiani che dimezzeranno il numero dei dipendenti del colosso bancario svizzero.
Le riduzioni riflettono l’acquisizione di tre mesi fa, quando Ubs, in un’operazione orchestrata dalle autorità elvetiche, ha rilevato Credit Suisse, salvandola dal fallimento.
I tagli riguarderanno Londra, New York e alcune aree dell’Asia. L’obiettivo di Ubs sarebbe quello di ridurre del 30 per cento, circa 35 mila posti, la forza lavoro complessiva di 120 mila dipendenti risultata dall’unione fra i due colossi.
I tagli a cui lavora Ubs si inseriscono in un quadro già difficile per l’occupazione nel settore finanziario globale. I grandi colossi di Wall Street hanno infatti già annunciato riduzioni del personale e si avviano, secondo alcune stime, a superare quest’anno gli 11mila tagli alla forza lavoro.
Alla fine del primo trimestre le cinque grandi banche che dominano Wall Street avevano complessivamente la cifra record di 882mila dipendenti a livello globale, un livello invariato rispetto alla fine del 2022, ma in aumento di più di 100mila posti rispetto al marzo del 2020.