I Pokemon in cambio dei bitcoin e si realizza, in Svizzera, il sogno del riscatto del giovane profugo curdo-iracheno, oggi multimilionario grazie alla criptovaluta. È la storia di Dadvan Yousuf, oggi 21 enne, fuggito a 3 anni con i genitori dal suo Paese durante la seconda Guerra del Golfo. Dopo un travagliato viaggio dal Kurdistan, arriva con la sua famiglia in Svizzera, dove ottengono lo statuto di rifugiati.
“Eravamo poveri, non ci potevamo mai concedere un giorno di vacanza, io avrei tanto voluto un paio di sneakers ma dovevo accontentarmi di guardare quelle degli altri”, confida il giovane. Così, a soli 11 anni, Dadvan, vende la sua collezione di Pokemon e chiede al padre di acquistargli 10 unità di Bitcoin, al costo di 15 euro l’una.
“Mandavamo soldi in Kurdistan, ai parenti rimasti laggiù, ed ero stupito dalla lentezza del trasferimento del denaro. Così ho scoperto i Bitcoin, che si potevano accreditare istantaneamente e senza spese”, spiega Dadvan. Da allora la sua ascesa non si è più fermata. Oggi, ad appena 21 anni, ha un conto in banca da paperone e sta pensando al suo futuro. Si è iscritto a un corso di apprendistato nel settore immobiliare. Meglio la solidità del mattone che la volatilità delle criptovalute, avrà probabilmente pensato.