L’idea è stata lanciata. E non è soltanto un sasso nello stagno. Il primo ministro della Malesia, Mahathir Mohamad, ha chiesto ai paesi dell'Asia orientale di prendere in considerazione la possibilità di introdurre una nuova valuta comune agganciata all'oro da utilizzare esclusivamente per le transazioni commerciali tra gli Stati.
Obiettivo: ridurre la dipendenza dal dollaro. L’accusa ufficiale rivolta alla divisa statunitense è di essere troppo instabile, meglio il metallo giallo in tal senso. In realtà, la proposta sembra avere una valenza più politica che economica e giunge pochi giorni dall’annuncio di Washington di aver inserito la Malesia nella lista dei paesi definiti "manipolatori valutari".
Il progetto di Mahathir non differisce in modo sostanziale dal gold standard stabilito a Bretton Woods nel 1944, in base al quale tutte le valute erano legate al dollaro che a sua volta era agganciato all'oro. Il sistema aureo è terminato nel 1971 quando l'allora presidente statunitense Richard Nixon ha interrotto il legame tra il dollaro e le riserve d'oro valutate in forte diminuzione.
E, nonostante l'enorme debito degli Stati Uniti, il dollaro continua ancora oggi a mantenere il suo status di principale valuta globale.