Lo yuan ha sostituito il dollaro come valuta più scambiata nella Federazione Russa, un anno dopo l’invasione dell’Ucraina. Il sorpasso è avvenuto per la prima volta a febbraio 2023, ma la differenza è diventata più rilevante a marzo. Prima della campagna militare moscovita, il volume degli scambi di yuan sul mercato russo era piuttosto trascurabile.
Nel frattempo, l’azienda petrolifera francese Total ha acquistato 65 mila tonnellate di gas naturale liquefatto dagli Emirati Arabi Uniti, corrispondendo per la prima volta all’operatore China National Offshore Oil Corporation un pagamento nella valuta di Pechino.
Dal canto suo, il primo ministro della Malaysia Anwar bin Ibrahim ha affermato che “non c’è motivo per cui il nostro paese debba continuare a dipendere dal dollaro” e ha poi rilanciato un’idea già avanzata da Mosca: “Con la forza dell’economia cinese, penso che dovremmo considerare un Fondo monetario asiatico e, in secondo luogo, l’uso delle nostre rispettive valute”.
Il puzzle monetario cinese continua a comporsi, specie verso i paesi più distanti culturalmente dall’orbita euroatlantica.