La cacciata del governatore della Banca centrale turca, Murat Cetinkaya - che si è rifiutato di ridurre i tassi di interesse - preoccupa gli investitori. E la lira crolla.
Tutt’altro clima respirano i mercati nella vicina Grecia, dove festeggiano la vittoria di Nea Dimokratia il cui programma è basato su privatizzazioni e tagli alle tasse. La Borsa di Atene è cresciuta da inizio anno del 45%, la miglior performance a livello mondiale. E il rendimento dei titoli di stato ellenici è sceso. Lo spread sui Bund tedeschi si è ridotto. E, anche se la situazione degli istituti di credito non è di fatto cambiata (i prestiti in sofferenza sono al 45%), le azioni del settore bancario sono schizzate. Tutti segnali univoci: i mercati avevano da mesi scommesso sulla sconfitta del premier Tsipras.
L’attesa degli operatori, tuttavia, è tutta per gli appuntamenti della Federal Reserve, in vista della riunione di politica monetaria di fine mese, quando la Banca centrale potrebbe decidere di tagliare i tassi di interesse, come auspicato da Trump.