C'è una certa aria di compiacimento in giro pensando al 2018. Le previsioni economiche globali sono ricoperte di zucchero e i mercati azionari continuano a salire, rischiando però di ammalarsi di diabete. E’ questo incremento che attira gli investitori.
D’altronde, dopo tassi di interesse ultra bassi per un decennio, l'indebitamento è diventato più economico. Non importa che la Federal Reserve abbia iniziato a rialzare i tassi già dal 2015 fino all’attuale livello dell’1,5 per cento. Le banche hanno ugualmente continuato a offrire tassi sempre più bassi per assicurarsi nuovi clienti.
Le riduzioni fiscali di Trump rappresentano un ulteriore stimolo verso un maggiore indebitamento. L'indice Dow Jones, il principale mercato mobiliare negli Stati Uniti, si sta intanto dirigendo verso nuovi livelli massimi. In soli cinque anni e mezzo è raddoppiato in valore. Nel frattempo il livello globale del debito è salito al 324 per cento del Pil mondiale.
Questi aspetti ritardano una recessione che potrebbe essere dietro l'angolo dopo nove o 10 anni di aumento dei prestiti. E questo significa che la recessione, quando arriverà, sarà più profonda e più dannosa.
Ciò fornisce ai governi da due a tre anni per evitare una crisi in larga scala, anche se al momento nessuno sembra preoccuparsi. Attenzione, tuttavia, al 2020: potrebbe essere un anno decisamente brutto.