Sul mercato internazionale sono finiti bond con in pancia crediti di ‘ndrangheta. A rivelarlo è il Financial Times.
Il quotidiano britannico ha ricostruito i passaggi che hanno portato alla formazione del prodotto finanziario, le cui obbligazioni, del valore di oltre un miliardo, sono state messe in vendita tra il 2015 e il 2019.
A confezionare il bond sarebbe stata una banca di investimenti svizzera, che in seguito lo ha venduto in blocco a Generali. Un’operazione garantita dalla società di consulenza internazionale Ernst&Young, ma che non ha impedito a società legate ai clan di Lamezia Terme di inoculare crediti vantati nei confronti di enti pubblici, venduti a società terze per fare cassa. Un’operazione di riciclaggio evoluta transitata anche sulle borse mondiali.
Banca Generali ha fatto sapere che si trattava di una cartolarizzazione da un miliardo di euro, basata sul factoring, ossia fatture scontate da aziende pagate dalla pubblica amministrazione che vendono alle banche le loro fatture a prezzo ridotto per ottenere rapidamente i soldi.