"L'espansione economica nella zona euro continua a essere sostenuta e generalizzata. La crescita del Pil in termini reali è sostenuta dall’incremento dei consumi privati e degli investimenti, nonchè dalle esportazioni, che beneficiano della ripresa a livello mondiale". Queste le note positive evidenziate dal bollettino di dicembre della Banca Centrale Europea.
Ciò nonostante la BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento. Le aspettative confermano che rimarranno a livelli così bassi per un periodo prolungato. Anche perchè “un ampio grado di accomodamento monetario – sottolinea l’Istituto di Francoforte - è ancora necessario per assicurare un ritorno dell'inflazione verso livelli prossimi al 2 per cento".
Nel terzo trimestre del 2017 il Pil reale "è salito dello 0,6 per cento in relazione al periodo precedente, dopo un aumento dello 0,7 nel secondo trimestre. La domanda interna, in particolare la spesa per investimenti fissi, ha continuato a fornire il principale contributo, coadiuvata dalle esportazioni nette e dalla variazione delle scorte. Dal lato della produzione, l'attività economica si è espansa, con una forte crescita del valore aggiunto nell'industria (escluse le costruzioni) e una crescita lievemente inferiore nei settori delle costruzioni e dei servizi.
Nel bollettino sono, poi, ribadite la nuove stime su Pil e inflazione comunicate lo scorso 14 dicembre dal Governatore. La crescita annua sarà pari al 2,4 per cento nel 2017, 2,3 nel 2018, 1,9 nel 2019 e 1,7 nel 2020. Si prevede, inoltre, un lieve aumento dell’inflazione l’anno prossimo soprattutto per effetto delle più elevate quotazioni del petrolio e dei beni alimentari. Nel 2017, pertanto, raggiungerà l’1,5 per cento, 1,4 nel 2018, 1,5 nel 2019 e 1,7 nel 2020.