La Banca centrale europea dovrebbe essere in grado a luglio di iniziare a eliminare gradualmente gli acquisti del Quantitative easing, aprendo così la strada a un aumento dei tassi di interesse nello stesso mese. Lo ha detto il vice presidente della Bce Luis de Guindos in un’intervista a Bloomberg. Ma ogni decisione - ha aggiunto - dipenderà dalle previsioni economiche che emergeranno nella prossima riunione di giugno anche se è già “cristallino” che il mix è di una maggiore inflazione con una minore crescita.
“Il livello dei prezzi al consumo sta accelerando a causa dei prezzi dell’energia, dei prezzi delle materie prime e delle strozzature dell’offerta – ha spiegato -. Contemporaneamente, stiamo assistendo a una riduzione della crescita attraverso un deterioramento del commercio.”
Vista dall’Italia, l’uscita dal programma pandemico significa l’addio all’ombrello integrale che nei due anni del Covid ha coperto tutte le emissioni di nuovi titoli di Stato oltre a una larga fetta dei rinnovi dei bond scaduti. Tradotto in numeri significa che il Tesoro deve collocare sul mercato 73 miliardi di BTp in più.
Quello della Bce è un addio previsto, certo. Ma arriva nello scenario travolto da un’inflazione che accelera il cambio di segno nella politica monetaria e complica la gestione del debito pubblico.