Dopo Elon Musk, ora anche la Cina fa retromarcia. Dopo essere stato a lungo a favore delle criptovalute, il Paese asiatico ha cambiato opinione in modo sostanziale, vietando alle istituzioni finanziarie l’utilizzo delle criptovalute per le loro transazioni.
La decisione è stata presa dalle tre principali associazioni finanziarie cinesi, che in una nota hanno spiegato che le criptovalute “non sono vere valute”. L’intervento ha spinto al ribasso il Bitcoin (che ha perso il 12% del proprio valore) e le altre criptovalute.
Secondo le istituzioni cinesi, le criptovalute possono essere utilizzate per attività criminali. Per questo motivo – spiegano le tre associazioni - le istituzioni bancarie cinesi non dovranno più offrire ai propri clienti servizi di pagamento e trading in criptovalute.